Ricerca

Nel 2006, spinta dall’esigenza di conoscere di più sul mondo LGBT e sulle problematiche legate all’omofobia e al percorso di elaborazione e accettazione del proprio orientamento sessuale che eventuali pazienti gay o lesbiche potevano portare in terapia, è iniziata la mia collaborazione con Arcigay e con Cassero lgbt Center Bologna in qualità di Ricercatrice in indagini psico-sociali di tipo qualitativo o semi-qualitativo.
In seguito, questa attività di ricerca si è sviluppata anche da idee autonome, non più strettamente legate al mondo LGBT, con la collaborazione di alcuni colleghi interessati ad indagare tematiche inerenti la sessualità. Di qui il progetto di realizzazione del documentario Sesso, Amore & Disabilità.
I report finali dei progetti di ricerca condotti sono scaricabili in formato pdf nella pagina Pubblicazioni.
Se ne dà qui solo una breve descrizione:

Abili di cuore: Omo-disabilità. Quale rapporto tra omosessualità e disabilità?

La ricerca, di tipo qualitativo, promossa da Arcigay in collaborazione con il Centro Bolognese di Terapia Familiare, il CDH di Bologna e HandyGay di Roma, tratta del rapporto tra omosessualità e disabilità.
L’indagine si è svolta su scala nazionale da aprile 2006 a ottobre 2007 e ha toccato un tema fino ad allora taciuto e poco approfondito.
Durante l’indagine sono state raccolte 25 interviste a persone con disabilità fisiche e/o sensoriali, di età compresa tra 24 e 60 anni, maschi e femmine, omo-bisessuali. L’intervista ha approfondito quattro aree tematiche principali:

  • socio-sanitario, connesso alla storia della disabilità ed al rapporto coi servizi;
  • familiare e sociale, relativo allo svelamento dell’omosessualità, con riferimento al
  • proprio vissuto in merito alla disabilità;
  • associativo e comunitario, in riferimento sia all’ambito LGBT, che a quello handicap;
  • affettivo/sessuale e di coppia.

Ciò che è emerso da Abili di cuore sono le difficoltà pratiche e relazionali che la compresenza di omosessualità e disabilità impone in tutti gli ambiti della vita quotidiana.

In modo particolare, il rapporto con la famiglia rispetto alla disabilità e il grado di conoscenza e accettazione dell’omosessualità hanno forti ripercussioni sulla autonomia e l’accettazione di sé.
Essere omosessuali e disabili significa essere sottoposti a discriminazione multipla e talvolta sentirsi esclusi dal mondo omosessuale perché disabili e dal mondo dei disabili perché omosessuali.
La ricerca di partner affettivi e sessuali è spesso fonte di delusione e frustrazione. Le associazioni LGBT e per disabili vengono spesso criticate per la loro impreparazione di fronte a queste tematiche.

Significativa è stata anche la testimonianza degli intervistatori: accanto all’entusiasmo per il compito assegnato, considerato un’esperienza formativa sia dal punto di vista professionale che personale, essi hanno riferito cambiamenti nelle proprie premesse ed emozioni a seguito dell’incontro con esperienze di vita così pregnanti e dissimili dalla propria.

Io sono io lavoro: prima indagine italiana sul lavoro e le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender/transessuali.

L’indagine, conclusasi nell’ottobre 2011 e finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si inserisce all’interno di un progetto di promozione dell’inclusione sociale e della lotta contro le discriminazioni delle persone LGBT.
Di tipo quali-quantitativo, essa ha portato in luce – attraverso 1990 questionari on-line validi, 18 interviste realizzate a 52 rappresentanti del mondo del lavoro, delle istituzioni, dell’accademia, della comunità LGBT e 17 storie di vita di Persone discriminate sul lavoro – episodi di mobbing al momento dell’assunzione e durante lo svolgimento dell’attività professionale in ragione della propria identità sessuale.

Per evitare fenomeni di discriminazione, spesso, in ambito lavorativo, viene tenuto nascosto il proprio orientamento sessuale, mentre determinante nella decisione di fare coming out è la presenza di altre persone LGBT sul posto di lavoro. Con Io sono Io lavoro sono state analizzate anche le strategie di coping, il grado di soddisfazione nel lavoro, la salute psico-fisica delle vittime di mobbing, la possibilità da parte delle vittime di discriminazione di denunciare gli episodi di trattamento sfavorevole.
Come appendice al report di ricerca sono narrate le 17 storie di discriminazione LGBT sul lavoro.

HIVoices: ricerca sociale su sieropositività ed omosessualità.

La ricerca, assolutamente innovativa nel panorama gay HIV+ italiano, si è conclusa nel dicembre 2011. L’indagine, di tipo quali-quantitativo, prende l’avvio da una serie di laboratori residenziali chiamati HIVoices, organizzati tra il settembre 2010 e il settembre 2011, che sviluppano i temi dell’accettazione e della visibilità e mirano a valorizzare le capacità personali delle persone rispetto all’affermazione e accettazione di sé in quanto uomo gay HIV+ con lo scopo di promuoverne il benessere personale.

La ricerca ha analizzato l’impatto della diagnosi di positività all’HIV sulla vita degli intervistati, il loro rapporto con i farmaci e con il personale sanitario, le opinioni sulle politiche delle case farmaceutiche, gli aspetti negativi e gli effetti benefici dell’esperienza di partecipazione ai laboratori HIVoices, le risorse adottate e la propria visione del futuro.
HIVoices ha raccolto le testimonianze di 62 persone in totale che avevano partecipato ai laboratori HIVoices, tramite 50 questionari on-line e 12 interviste a viso aperto.

Identità ad ostacoli: Indagine nazionale sul rapporto tra operatori e pazienti/assistiti LGB con disabilità

Condotta nella primavera del 2013 in occasione del convegno internazionale Disability Conference 2013. Per una disabilità sostenibile, tenutosi presso l’Università Federico II di Napoli, questa indagine esplora il rapporto tra pazienti/assistit* LGB e gli operatori e operatrici del settore pubblico e privato, del campo sanitario, psicologico, socio-educativo e assistenziale.
Identità ad ostacoli è una ricerca psicosociale di tipo qualitativo, con un paio di domande di tipo quantitativo. Le informazioni e i dati sono stati raccolti attraverso un breve questionario on-line, anonimo ed auto-somministrato, rivolto a due tipi di target:
– le persone LGB con disabilità fisiche e/o sensoriali,
– i professionisti sia con che senza esperienza nei confronti di assistit* LGB e/o assistit* adult* con disabilità fisiche e/o sensoriali.
63 sono i questionari validi raccolti e analizzati: 20 pazienti LGB e 43 operatori. I temi su cui l’indagine si è concentrata sono la visibilità immaginata o esperita; abilità, conoscenze, competenze e risorse in possesso degli operatori o ritenute desiderabili/necessarie; richieste delle persone omo-bisessuali con disabilità.
La ricerca è stata realizzata col sostegno di Cassero lgbt Center di Bologna.